Una delle riforme che molti operatori autorevoli, ed anche numerosi magistrati, hanno spesso richiesto è quella della legalizzazione o depenalizzazione delle droghe leggere.
Con tale atteggiamento repressivo, infatti, non si sono dimostrati raggiunti dei risultati, né in campo criminale – dove il mercato continua ad esistere – né per scoraggiarne l’uso, che numerosi studi registrano essere cresciuto.
Partendo da un parallelismo con l’abolizionismo americano contro gli alcolici, provavo ed evidenziare come un atteggiamento diverso verso il problema stupefacenti “leggeri” abbia prodotto frutti non trascurabili in altri ordinamenti, con il doppio vantaggio di togliere una fetta di mercato alla criminalità organizzata ed, allo stesso tempo, di non oberare la giustizia penale di procedimenti.

Provavo a parlarne diffusamente in un articolo che ebbe molto successo in rete, sulla rivista Cammino Diritto, raggiungibile al seguente link

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