Il diritto penale è quella materia nella quale l’ordinamento prevede l’erogazione di sanzioni gravi, agendo sulla libertà personale, nei confronti di chiunque commetta azioni che l’ordinamento giuridico riconosca come reato. Il diritto penale permette allo stato, innanzitutto, un potere di orientamento: proibendo determinati comportamenti umani e prevedendone una sanzione afflittiva, come la pena, tende ad orientare il comportamento del consociato che, così, è scoraggiato a mettere in pratica comportamenti illeciti. La sanzione è proporzionale, ossia si prevede una pena diversa, per forma e gravità, a seconda del caso specifico. Il diritto penale moderno nasce, forse, con Cesare Beccaria, tra i massimi esponenti dell’Illuminismo euroepeo. Il suo testo, “Dei delitti e delle pene” rappresenta il testo più influente del Diritto Penale ed ispirò molti codici dell’epoca, sui quali si fonderanno quelli moderni. Importante fu il suo ruolo nella battaglia contro la pena di morte, perfettamente adusa nell’epoca, e fu uno dei primi ad evidenziare l’importanza rieducativa della pena, schierandosi contro la tortura ed i lavori forzati. Per Beccaria, la prontezza e la celeritezza della pena, in una parola la sua certezza, era fondamentale, sia per il reo che così capiva il disvalore della condotta compiuta e poter così correggere il proprio comportamento, sia per la vittima, che così può avere veloce soddisfazione nella punizione del colpevole. Assioma del ragionamento proposto da Beccaria è la proporzionalità della pena : ogni pena deve essere rapportata al delitto; non si possono punire l’omicidio e un reato minore con la stessa pena: se ne dedurrebbe una perdita di coscienza di quale fra i due reati sia il peggiore, e si esorterebbe il reo a macchiarsi del più grave dei due, specie a parità di castigo. Arriva persino a parlare di educazione e socialità, teorizzando l’importanza dell’esperienza nella commmissione di reati; insomma, a differenza di Lombroso, nessuno nasce criminale, ma è portato a commettere delitti per l’insieme delle esperienze vissute, risconoscendo alle stesse anche un’influenza nella scala valoriale.

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